sabato 14 novembre 2015

Il diritto al gioco

 Diritto al gioco
(Bruno Tognolini) 

Fammi giocare solo per gioco
Senza nient'altro, solo per poco
Senza capire, senza imparare
Senza bisogno di socializzare
Solo un bambino con altri bambini
Senza gli adulti sempre vicini
Senza progetto, senza giudizio
Con una fine ma senza l'inizio
Con una coda ma senza la testa
Solo per finta, solo per festa
Solo per fiamma che brucia per fuoco
Fammi giocare per gioco.   

Anche quest'anno, in preparazione del 20 novembre, data nella quale ricorre la Giornata dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, abbiamo deciso di proseguire il nostro lavoro sui diritti.
L'anno scorso, anche se in momenti diversi, ci siamo occupati in particolare del diritto alla famiglia e di quello all'istruzione. Quest'anno, invece, la nostra attenzione la stiamo concentrando sul diritto al gioco (art. 31).
Tutto è iniziato la scorsa settimana, riportando alla memoria il percorso dell'anno precedente e leggendo la filastrocca "Diritto al gioco" di Bruno Tognolini.
Partendo da queste parole, è nata l'idea di svolgere un'indagine nella nostra scuola per scoprire se i bambini si sentono davvero liberi di giocare.
Il lavoro è ripreso ieri mattina quando, organizzati in gruppo, abbiamo lavorato alla costruzione di un questionario con risposte chiuse (ci siamo soffermati molto sull'esigenza di questa scelta), per poi leggerle tutti insieme e raggrupparle fino a far nascere un unico documento che contenesse le idee di tutti. Al termine del lavoro, sfruttando l'arrivo della nuova stampante, lo abbiamo subito stampato e testato.
Oggi, a inizio mattinata, pieni d'entusiasmo, è stata la volta di andare nelle altre classi per spiegare il lavoro ai compagni e invitarli a compilare il nostro questionario.
Rientrati in classe, abbiamo discusso a lungo su quale fosse il modo migliore per raccogliere quanto emerso e comunicarlo agli altri. Perciò, abbiamo deciso che la prossima settimana, sempre in gruppo, raccoglieremo i dati in tabella per poi realizzare i grafici, uno per ogni domanda. Questi, infatti, sono lo strumento migliore per comunicare con semplicità ciò che si scopre.
Non appena completeremo il lavoro, torneremo per raccontarvi gli esiti della nostra indagine.
Intanto condividiamo il nostro questionario e la Convenzione dei diritti già pubblicata l'anno precedente, invitando tutti a una rilettura.


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